
La Sedia Cesca di Breuer ha attraversato tutta la storia del design del ventesimo secolo
Probabilmente ciascuno di noi ha visto una Sedia Cesca in diversi luoghi e occasioni: intendiamoci, non stiamo parlando della Sedia Cesca originale progettata da Marcel Breuer nel 1928, ma di tutti quei modelli che a questa sedia rivoluzionaria si sono ispirati e non solo. Perché questa sedia ha una storia creativa molto particolare e una caratteristica assolutamente rilevante: il suo modello non è stato mai brevettato dal suo creatore, che ha lasciato la libertà di ispirarsi a questa rivisitazione rivoluzionaria ed elegante della sedia sbalzo (cantilever in inglese), tanto da farla diventare una delle sedie più diffuse nel secolo scorso.
Sedia Cesca Breuer: un progetto in via di sviluppo
Il fatto di non registrare il brevetto della Sedia Cesca Breuer ha sicuramente contribuito alla sua diffusione, ovviamente senza dimenticare lo stile di questa sedia, ancora moderno e attuale a distanza di quasi un secolo dalla sua creazione. Quando creò la Sedia Cesca, il designer ungherese aveva già da anni iniziato i suoi esperimenti con un materiale tipicamente industriale come il tubolare di acciaio (utilizzato per un capolavoro come la Poltrona Wassily). Con la Sedia Cesca (che porta il nome della figlia di Breuer, Francesca), il designer cerca di andare oltre, creando una sedia a sbalzo che riesca a unire elementi moderni (come la struttura in acciaio e la particolare forma a sbalzo) con elementi classici e lussuosi (il legno piegato per la seduta e lo schienale, ma soprattutto la paglia di Vienna, materiale classico per eccellenza).
Il risultato fu una sedia in grado di unire comodità, stabilità ed eleganza: in pieno rispetto di quelli che erano gli obiettivi di Marcel Breuer non solo nell’arredamento di interni ma anche dell’architettura, cioè di creare ambienti e oggetti funzionali per le persone. Per il designer ungherese un oggetto di mobilio come la Sedia Cesca non poteva essere solamente una creazione arbitraria di un artista, ma doveva diventare una componente necessaria dell’ambiente in cui le persone vivono. Considerato per sé stesso, anche un capolavoro rischia di diventare un oggetto impersonale, che acquista invece una chiara personalità in rapporto all’ambiente in cui viene inserito e alla funzione che svolge.
Probabilmente però Breuer non fu mai pienamente soddisfatto del risultato che aveva raggiunto: tanto è vero che durante gli anni mise diverse volte mano al suo progetto, introducendo delle modifiche stilistiche e strutturali. In particolare, la curva dello schienale della Sedia Cesca fu modificato con un modello meno profondo, mentre il telaio di legno fu diviso in due parti, per ottenere una maggiore resistenza. Nel complesso, il concetto di questa sedia rimase quello originale, con l’equilibrio perfetto fra stile classico e moderno.
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